La Repubblica - Economia&Finanza

Manovra, stop alle cartelle esattoriali per tutto il 2020

Accordo per rinviare al primo luglio 2021 l'avvio della plastic e della sugar tax. Potrebbero salire gli aiuti per le imprese della ristorazione colpite, idea di sfruttare i fondi non utilizzati dei precedenti stanziamenti. Bonomi: "La fabbriche sono più sicure di altri posti"

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MILANO -   Proroga della sospensione dei pagamenti delle cartelle già ricevute fino alla fine dell'anno, e analogo stop per i pignoramenti di stipendi e pensioni in corso, sempre fino al 31 dicembre. E' quanto prevede la bozza del decreto sulla riscossione esattoriale che sarà stanotte sul tavolo del Consiglio dei ministri insieme alla manovra. Si tratta di un decreto 'light', di soli due articoli, che entrerà in vigore non appena pubblicato in Gazzetta Ufficiale.

La maggioranza avrebbe trovato anche l'accordo per rinviare al primo luglio 2021 l'avvio della plastic e della sugar tax. Secondo quanto si apprende, l'intesa sarebbe stata raggiunta nel corso del vertice sulla manovra che ha preceduto il Consiglio dei ministri. Le due imposte sarebbero dovute partire a gennaio 2021.

Intanto la legge di Bilancio guarda ai settori del turismo e della ristorazione, tra i maggiormente bisognosi di un supporto, come lamenta la Confcommercio. Intanto il ministro per la Salute, Roberto Speranza, spinge sullo smart working per limitare i movimenti e sgravare il trasporto pubblico: "Lavoriamo insieme sui trasporti. Serve una mossa netta sullo smart working, direi di arrivare anche al 70-75%", ha detto - a quanto filtra dalle agenzie - durante il vertice governo-Regioni.

Intanto riparte la dialettica sullo stop ai licenziamenti, che sono bloccati ad ora fino alla fine dell'anno ma nelle intenzioni del governo dovrebbero poi adattarsi ai nuovi ammortizzatori: conferma del blocco per coloro che accedono alla cassa. 

Nuovi aiuti nella legge di Bilancio

Prosegue dunque il lavoro sulla legge di Bilancio, che inevitabilmente si aggiorna con le nuove priorità che arrivano dal fronte del contenimento del virus. Il ministro degli Affari Europeo, Enzo Amendola, ha detto al convegno dei Giovani di Confindustria: "Ne riparliamo stasera" lasciando intendere che ci sarà una nuova riunione sulla Manovra. Non è escluso, secondo quanto filtra alle agenzie, che si possa anche tenere direttamente o a seguire un Consiglio dei ministri per bilancio e Draft Budgetary plan che ancora sul sito della commissione europea non appare.

La notte passata si è tenuto un vertice di sei ore con il ministro dell'Economia Roberto Gualtieri e a seguire il presidente del Consiglio Giuseppe Conte, di rientro a Palazzo Chigi da Genova.

Intesa raggiunta sull'assegno unico: la misura da 3 miliardi a beneficio di chi ha figli partirà il prossimo luglio, aggiungendosi agli attuali aiuti per la famiglia. A regime, l'assegno costerà 6 miliardi aggiuntivi. Stasera è previsto il Cdm per il via libera a Legge di bilancio e Dpb. Proprio per turismo e ristorazione, i settori che in queste ore stanno cercando in tutti i modi di scongiurare nuovi lockdown.

Resta ancora da sciogliere il nodo della questione dell'introduzione di sugar e plastic tax, per le quali Italia Viva ha più volte e con forza chiesto un ripensamento.

Le ricostruzioni del lavoro tecnico effettuato parlano di risorse fino a 3 miliardi per turismo e ristorazione, che andrebbero a rimpolpare il fondo da 600 milioni che proprio ieri la Conferenza Stato-Regioni ha approvato per sostenere chi sceglie prodotti del Made in Italy. A questo già nei giorni scorsi si è aggiunto l'incremento delle risorse (intorno a 5 miliardi) per la cassa Covid, che sarà potenziata e retroattiva fino alla metà novembre per consentire alle imprese che la esauriranno nelle prossime settimane di farvi ricorso. Per chi l'attiverà il governo dovrebbe confermare il blocco dei licenziamenti. Le misure potrebbero esser anticipate, soprattutto le più urgenti, in un decreto.

Amendola difende i progetti per i fondi Ue

Intanto Amendola difende il lavoro sui fondi europei. "Non ci sono 500 progetti, non ci sono follie, ma un lavoro serio", ha detto Amendola, riferendosi alle risorse del Recovery Fund, in apertura del suo intervento al convegno dei Giovani Imprenditori di Confindustria. "La sfida è che noi 27, che veniamo da una sfida recordi di bassa crescita e bassa produttività, dobbiamo investire sulle potenzialità del nostro mercato unico, investire su elementi di produttività del nostro continente". Usare i bond "è la più grande scelta di solidarietà, non si era mai visto". "L'Italia è l'unico Paese europeo che ha fatto votare le linee guida in Parlamento, perché vogliamo costruire in questi due mesi una concertazione forte", ha rimarcato Amendola al Convegno dei giovani imprenditori aggiungendo che "abbiamo scelto 6 linee guida per una ventina di progetti aggregatori".

Confindustria chiede lo stop al blocco dei licenziamenti

Dallo stesso convegno, riparte la discussione sullo stop ai licenziamenti che dovrebbe venire meno a fine anno, salvo proseguire per le aziende che sfrutteranno ancora gli ammortizzatori sociali: "Ci aspettiamo che alla parole di Patuanelli sui licenziamenti seguano i fatti. Il divieto di licenziare infatti era stato detto essere una misura emergenziale", dice il vicepresidente di Confindustria, Maurizio Stirpe, in un confronto con la leader della Cisl, Annamaria Furlan, che dal fronte dei sindacati ha espresso una posizione esattamente opposta. Entrambi hanno fatto riferimento alla possibilità di uno stop al blocco dei licenziamenti dal 2021, prospettata dal ministro dello Sviluppo economico. "Non vogliamo la Cassa Covid, vorremmo piuttosto poter utilizzare la Cassa integrazione ordinaria ma non essere soggetto al divieto di licenziamento", dice Stirpe.

"In questo momento la fine dello stop ai licenziamenti porterebbe al disastro sociale", dice di contro Furlan. "Credo che il ministro Patuanelli abbia centrato il momento giusto. Si alzano i dati della pandemia e si fa crescente la preoccupazione su posti lavoro e come se niente fosse parliamo di sblocco dei licenziamenti. Se qualcuno vuole un disastro sociale questo è il modo che porterà a questo", ha spiegato commentando l'ipotesi paventata dal ministro dello Sviluppo economico a partire dal 2021.

"Il blocco dei licenziamenti è stata una misura dura, lo capisco. Pesante, forte, e me ne rendo conto", dice la ministra del Lavoro, Nunzia Catalfo, sul palco con Stirpe. Oggi, "tutto dipende da cosa avviene in futuro. Se riusciamo a gestire in sicurezza i luoghi di lavoro, e credo che stiamo riuscendo a farlo,  solo nel caso in cui si utilizza la cassa Covid ha senso che ci sia un blocco. Potremmo inserire il blocco solo in questo caso".

Bonomi e l'emergenza Covid

Sull'emergenza Covid "nessuno di noi era preparato", ha detto il presidente di Confindustria, Bonomi: "Riconosco al Governo che non poteva essere preparato, nessuno se lo aspettava". Affrontarla è stato "un ruolo immane, ma dall'emergenza bisognava pensare al futuro" e "purtroppo siamo ancora in emergenza, non ne siamo usciti", dice Bonomi al convegno dei Giovani Imprenditori. "Si sapeva di una possibile seconda ondata, ma cosa è stato fatto? Due terzi delle risorse messe in campo non sono state utilizzate. Qualcosa forse non ha funzionato". Ed "ora siamo a dire: la curva è ripartita e non siamo in grado di monitorarla". Bonomi ha avuto toni più polemici sul tema della sicurezza: "Mi ricordo la polemica dei mesi scorsi: 'Le imprese sono i luoghi dove si saranno i grandi contagi', dicevano. Ora i dati dell'Istat dicono che i luoghi di lavoro sono perfettamente in linea con i dati dei contagi. Anzi, sono diventati i luoghi più sicuri. Da quelli che ci accusavano di essere degli untori, però, non ho sentito scuse. Ma è così difficile farlo in Italia?".

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